LA STORIA
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Le origini storiche di Parete sono da ricercare nelle prime popolazioni osche che abitavano il territorio della Liburia. Il paese sorgeva all’incrocio tra l’antica via Campana, che da Pozzuoli conduceva a Capua, e la via Antica che portava alla colonia di Liternum, sul Lago di Patria.
Successivamente nell’età feudale il borgo raggiunse il rango di ducato e fu proprietà di varie nobili famiglie del regno di Napoli, tra cui i Caracciolo, i Cossa o Coscia ed i Moles. Testimonianza di quel periodo è appunto il Palazzo Ducale che, prima torre militare e poi residenza signorile, rappresenta ancora oggi la testimonianza di un periodo florido del territorio. Dal 1868 al 1927 fece parte del Mandamento di Trentola; nel 1927 fu soppressa la provincia di Terra di Lavoro e Parete passò con la provincia di Napoli. Nel giugno del 1945 fu ricostituita la provincia di Caserta e Parete tornò a farvi parte. Attualmente, è un paesino che si estende su una superficie di 5,72 kmq ed ospita circa 12.000 abitanti. Il territorio paretano ha carattere agricolo, grazie al clima favorevole e alle fertilità irrigue. In particolare, è molto diffusa la coltivazione del pesco, del melo, soprattutto annurco, delle fragole e della vite.
l'incoronazione del quadro
Al termine del primo conflitto mondiale, e più precisemente nel 1919, per ringraziare la Santa Vergine, per la fine degli eventi bellici e per onorare la secolare tradizione di fede e di amore verso la Madonna della Rotonda, il popolo guidato dal presidente dei Festeggiamenti del tempo, Mons. Tommaso Sabatino, indirizzò tutta la documentazione necessaria per il solenne rito di Incoronazione al Capitolo Vaticano. In data 15 Settembre 1919, fu emanato il Decreto che giunse in Parete il giorno 5 Ottobre.
Il lunedì in Albis, 5 Aprile 1920, il Cardinale Oreste Giorgi, Penitenziere Maggiore di S.R.C., dopo aver celebrato il Pontificale in parrocchia, presiedette lo storico rito su di un palco preparato sul sagrato della Chiesa, alla presenza di innumerevoli devoti giunti da ogni parte.
Nel 25esimo e nel 50esimo anniversario di tale evento furono aggiunte nuove pietre preziose alle corone.
Nel 2020, anno del centenario dell’incoronazione, i grandi festeggiamenti previsti, sono stati annullati a casa della pandemia da Sars-Cov2.
Il 5 Aprile 2021, Centunesimo anniversario dell’Incoronazione, il capo del Bambino Gesù e della Vergine Santissima sarà adornato dai nuovi diademi realizzati per l’occasione dalla storica ditta “Catello”, cesellatori napoletani, grazie alla raccolta di oggetti d’oro donati spontaneamente dai fedeli il 28 Aprile 2019, Ottava di Pasqua.
i restauri
In vista del solenne rito di Incoronazione del 1920, il comitato dell’epoca decise, viste le precarie condizioni della Sacra Effige di Maria SS. della Rotonda, di procedere ad un restauro dell’ opera. L’artista napoletano Gustavo Maria Girosi, dal 29 Novembre del 1919 al 17 Gennaio del 1920, lavorò con impegno e dedizione alla conservazione dell’ intera opera, riqualificando quasi per intero l’immagine del bambino Gesù.
Dopo 98 anni, e precisamente dal 25 Aprile 2017 al 31 Marzo 2018, la Sacra Icona è stata oggetto di un nuovo restauro a cura della ditta “NOVA ARS” di Cesinali (AV), nelle mani esperte dei restauratori Maria Paola Bellifiori, Vincenzo Esposito e Luigi Marsilio. Quest’ultimo lavoro di restauro ha riportato alla luce molti particolari che nei secoli erano stati dimenticati come: il bellissimo tendaggio verde sullo sfondo, l’originale colore del manto in pietra di “azzurrite” della Madonna e vari particolari dei raggi, dell’aureola e della corona della Madonna. Nei lavori di pulizia e di ripristino dell’opera allo stato originale, la Soprintendenza ai beni artistici e culturali di Caserta ha stabilito di lasciare solo due decori del manto come unico segno del precedente restauro, nel quale erano stati aggiunti i vari abbellimenti in oro.